Cron può essere fatto partire da rc o da rc.local e ritorna
immediatamente al prompt, sicchè non c'é bisogno di lanciarlo in
background.
Cron ricerca il file /etc/crontab per le voci (le cosiddette "entry")
di sistema e /var/spool/cron per le voci relative agli utenti che si
trovano nel file /etc/passwd.
Tutte le voci ritrovate sono caricate in memoria. Cron legge anche i
files che si trovano in cron.d. Cron ricerca le modifiche ogni minuto
quindi non è necessario riavviare il servizio in caso di cambiamenti.
Il "cron daemon" legge il file "crontab"; ogni utente può avere la
propria versione di questo file. La sintassi per il programma crontab è
la seguente:
crontab [-u user] file
crontab [-u user] -l -e -r
Dove:
-u nome dell'utente che
"possiede" il file. Se -u è omesso, il sistema deduce per
default che state usando il vostro crontab personale.
-l visualizza il contenuto di crontab per l'utente
-e entra in edit sul crontab per l'utente
-r rimuove il file crontab dell'utente specificato.
Voci in
Crontab
Solo 2 tipi di voci sono permesse nel crontab: i settaggi ambientali
(Crontab Environmental settings) e i settaggi di comando (Crontab
Command settings)
Crontab Environmental settings
I settaggi ambientali utilizzano la seguente forma:
nome = valore
Cron conosce già le diverse variabili ambientali. Per esempio, SHELL è
settato a /bin/bash.
Altre variabili ambientali, come LOGNAME e HOME, sono associate al
possessore del file. SHELL e HOME posso essere sovrascritte nello
script, mentre non è possibile farlo con LOGNAME. Se MAILTO è definito
(e non è settato a " "), tale variabile è inserita in una riga nel file
crontab, e spedisce ogni messaggio generato all'utente specificato in
questo campo.
La seguente riga mostra MAILTO settato ad uno specifico utente (luca):
# spedisce tutti gli output all'utente *luca* (non importa chi è il
proprietario di questo crontab)
MAILTO=luca@mio.dominio
Crontab Command settings
I settaggi comandi usano un formato standard: ogni riga inizia con
cinque campi ora/data. Se è il crontab di sistema, il campo successivo
è lo username associato con la voce. Il campo seguente sarà il comando
da eseguire.
# esempio di file crontab utente
# Minute Hour Day of Month Month Day of Week Command
# (0-59) (0-23) (1-31) (1-12 or Jan-Dec) (0-6 or Sun-Sat)
0 2 12 * 0,6 /usr/bin/findCampi
# esempio di file crontab di sistema \etc\crontab
# Minute Hour Day of Month Month Day of Week utente Command
# (0-59) (0-23) (1-31) (1-12 or Jan-Dec) (0-6 or Sun-Sat)
0 2 12 * 0,6 root /usr/bin/findCampi
Esempio:
0 0,12 1 */2 * /sbin/ping -c 192.168.0.1; ls -la >>/var/log/cronrun
0 0,12 1 */2 * /sbin/ping -c 192.168.0.1; ls -la > /dev/null
0 0,12 1 */2 * /sbin/ping -c 192.168.0.1; ls -la > /dev/null 2>&1
Il
primo esegue il comando ed invia l'output in append sul dile
/var/log/cronrun, il secondo redirice lo standar output du /dev/null ed
invia per email l'eventuale standard error. La terza riga esegue il
comando, ridirige standard output e standard error su /dev/null quindi
NON manda la mail.
Permessi e divieti di accesso al servizio crontab
Ci sono due file che abilitano la root (solo la root dovrebbe avere il
permesso di editare o creare questi file) per autorizzare o vietare
l'utilizzo dei servizi crontab agli utenti; essi sono: /etc/cron.allow
-- Questo file in genere non esiste, lo dovete creare. Ogni voce che
piazzerete in questo file coprirà quella inserita in /etc/cron.deny. Se
il file /etc/cron.allow esiste, solo gli utenti specificati dentro
posso usufruire del servizio crontab.
/etc/cron.deny -- Questo file esiste per default. In esso, ci metterete
lo username delle persone a cui vietate l'utilizzo del servizio crontab.
mount -o remount,rw /
mount -o remount,ro /
Connessione
ad host (esempio nimba)
per connettersi via ssh da cygwinx ad una macchina linux (es nimba)
ssh -Y -l root nimba
Creazione Utenti
addusr
Cambio password
passwd
(nomeutente) da utente root
Per copiare file da una macchina all'altra Con il comando scp è
possibile trasferire files da una macchina ad
un'altra via ssh. La sintassi è
scp /tmp/IMAG* root@192.168.1.190:/tmp
dove IMAG* sono i files che desidero
copiare e root@192.168.1.190
indica l'utente e l'host di destinazione.
Ora che avete aggiunto ed aggiornato le repository per etch siete pronti per installare il server X digitando:
apt-get install xserver-xorg-core xorg
Alla fine dell'installazione, vi verrà chiesto di ripondere ad alcune domande relative alla configurazione di X. Non preoccupatevi di ripondere ora, esattamente a tutte le domande, poichè, in caso di problemi, potrete sempre riconfigurare X in un secondo momento con il comando dpkg-reconfigure xserver-xorg.
Installato X, è ora il momento di decidere quale login manager installare. Le principali alternative sono: xdm, gdm e kdm. Sceglietene uno e procedete con l'installazione del login manager.
- Se avete scelto gdm digitate:
apt-get install gdm
- Se avete scelto xdm digitate:
apt-get install xdm
- Se avete scelto kdm digitate:
apt-get install kdm
Ora che avete installato X ed un login manager, è il momento di scegliere quale ambiente desktop volete utilizzare sulla vostra etch. Le principali alternative sono: GNOME, KDE, Xfce, FLUXBOX. Scegliete quello che preferite, e procedete con l'installazione.
- Se decidete di installare GNOME digitate:
apt-get install gnome
In questo modo, verranno installati tutti i pacchetti per l'ambiende desktop gnome.
Se invece volete una installazione minimale di gnome digitate:
apt-get install gnome-core
- Se decidete di installare KDE digitate:
apt-get install kde
In questo modo, verranno installati tutti i pacchetti per l'ambiende desktop Kde.
Se invece volete una installazione minimale di Kde digitate:
apt-get install kde-core
- Se decidete di installare Xfce digitate:
apt-get install xfce4
In questo modo, verranno installati tutti i pacchetti per l'ambiende desktop Xfce, che di default è già molto leggero.
- Se decidete di installare FLUXBOX digitate:
apt-get install fluxbox
In questo modo, verranno installati tutti i pacchetti per l'ambiende desktop Fluxbox, che sicuramente è l'ambiente desktop più leggero disponibile.
A questo punto, qualunque ambiente desktop avrete scelto, tutto è installato e configurato correttamente. Riavviate la vostra etch, e se l'installazione è andata a buon fine, troverete la schermata di login, dalla quale potrete entrare nel vostro ambiente desktop e gustarvi finalmente l'ultima release stable ufficiale del progetto Debian (Etch).
Nel caso in cui, non parta X, non allarmatevi, e provate a riconfigurarlo con il comando:
dpkg-reconfigure xserver-xorg
Oppure se sapete quello che fate, aiutandovi con il log di X (/var/log/Xorg.0.log), modificate manualmente il file di configurazione di X (/etc/X11/xorg.conf).